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ALFRESCO – Il fuori dentro.

ALFRESCO – Il fuori dentro, è un nuovo progetto, realizzato dalla Cooperativa Sociale Panta Rei, che intende fornire nuove opportunità lavorative e di reinserimento sociale ai detenuti ed alle detenute della Casa circondariale di Verona.

Il progetto è nato grazie alla collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Verona, la Cooperativa Panta Rei, la Fondazione San Zeno e la Fondazione Esodo e prevede l’attivazione di due laboratori: uno nella sezione maschile ed uno in quella femminile, per la realizzazione di prodotti da immettere sul mercato.

La nostra Cooperativa, che si dedica da oltre 20 anni all’inserimento lavorativo di persone con patologie psichiatriche, ha colto la sfida di mettere a servizio le proprie esperienze e le proprie competenze in un settore, nuovo ma per certi versi affine a quello all’interno del quale ha sempre operato.

“Da qualche anno presso la nostra cooperativa, con i nostri pazienti abbiamo iniziato a produrre Gli Invasà, marmellate e confetture realizzate utilizzando come materie prime le eccedenze alimentari, frutta e verdura buone ma destinate a diventare scarto, che, grazie al lavoro e all’impegno di persone che rischiano di restare ai margini e stigmatizzate, sono diventati prodotti sani, buoni e belli che siamo riusciti a fare arrivare su molte tavole” spiega Elena Brigo, presidente della Cooperativa Panta Rei “Abbiamo pensato che La Casa Circondariale, grazie a questo laboratorio, fosse un modo per proseguire a allargare questo nostro intento di dare una seconda opportunità alla frutta e alla verdura, sicuramente, ma anche e soprattutto alle persone. Il tema del carcere, e l’attenzione per la sofferenza delle donne detenute ci fa pensare che questo sia un progetto su cui possiamo spenderci e per il quale contiamo di avere dei risultati concreti.

Nasce quindi il primo progetto presso il reparto femminile:

  • Imbandita – La tavola del riscatto”, è un moderno laboratorio di trasformazione alimentare che, utilizzando principalmente eccedenze alimentari, produrrà marmellate, confetture e conserve da vendere e distribuire sul territorio. Il laboratorio sarà in grado di offrire una possibilità ogni anno a circa 15 detenute

Il secondo progetto è:

  • Pasta d’Uomo – Mai stati così buoni”, ed è realizzato nella Sezione maschile ove è presente un forno per la realizzazione di pane e lievitati dolci; il nuovo laboratorio è stato avviato in ottobre de ha già realizzato dolci di Natale e panettoni.

L’obiettivo non è solo creare dei laboratori formativi o possibilità di tirocinio estemporanee ma di proporre e implementare   occasioni di   lavoro per favorire il reinserimento dei detenuti nel consorzio sociale e rendere più fluido l’incontro tra domanda e offerta di lavoro ed in questo solco si colloca la convenzione sottoscritta tra la Direzione della casa circondariale e la Cooperativa Panta Rei.

 

“Tutto questo ci permetterà di mettere in luce non solo le criticità, ma di evidenziare gli sforzi tesi al recupero e all’integrazione dei detenuti, valorizzando le specificità dell’istituto di Verona, l’attività degli operatori penitenziari e  i legami con il territorio”, afferma il  direttore  Mariagrazia Bregoli

Il lavoro è un diritto e rappresenta, se fatto bene, una vera educazione alla legalità. E ogni panettone venduto, ogni vasetto di marmellata acquistata rappresenta per noi non solo un elemento di sostenibilità per proseguire il progetto, ma un modo per creare comunità inclusive e per abbattere gli stigmi”, conclude Elena Brigo.

Fondazione Esodo si propone di assistere e promuovere le persone che si trovano ad affrontare problematiche di vario genere con la giustizia, fuori e dentro il carcere, vivendo in situazioni di marginalità sociale. Vi aderiscono anche 23 enti del terzo settore.

La Fondazione progetta, promuove e coordina le attività svolte dai vari enti con cui è in rete, perseguendo i seguenti obiettivi specifici:

  • fornire ospitalità residenziale e/o diurna;
  • creare possibilità di inserimento lavorativo;
  • favorire l’inclusione sociale delle persone;
  • favorire la collaborazione tra le organizzazioni pubbliche e private;
  • stimolare un cambiamento interiore sul piano della consapevolezza di sé, dell’assunzione di responsabilità e della propria scala di valori;
  • proporre alla comunità di riferimento un’idea di giustizia capace di rieducare.

All’interno del progetto si occupa dell’attivazione e del pagamento dei tirocini di inserimento lavorativo per i detenuti e le detenute all’interno dei due laboratori

 

Fondazione San Zeno è una fondazione di erogazione che destina contributi a enti e associazioni che intraprendono progetti di scolarizzazione, formazione umana e professionale in Europa, Asia, Africa e America Latina.

L’idea di Fondazione San Zeno nasce nel 1999 dalla volontà di un imprenditore,
Sandro Veronesi, presidente del gruppo Calzedonia, con l’obiettivo di essere promotori di un cambiamento, reale e condiviso, offrendo opportunità concrete che migliorino la qualità dello studio, e creino occasioni di formazione e possibilità di intraprendere un’attività lavorativa.

In questi anni, Fondazione San Zeno ha sostenuto in ambito carcerario più di 15 progetti, in Italia e all’estero, con azioni che vanno dall’accompagnamento scolastico e universitario, a percorsi di recupero sociale attraverso laboratori di teatro, a programmi di formazione professionale e inserimento lavorativo, soprattutto nell’ambito della ristorazione e della realizzazione di prodotti da forno.
Si tratta di percorsi di cambiamento, riabilitativi, di crescita personale che offrono prospettive concrete per un futuro fuori dal carcere.